Il colpo di frusta è il veloce, inaspettato e forzato spostamento della testa da una posizione di riposo ad un’altra. La sequenza degli spostamenti della testa sul collo che causano l’infortunio sono: iper-estensione seguita immediatamente da una iper-flessione.
VARIABILI CHE POSSONO INFLUIRE SULL’INFORTUNIO
- Angolo della collisione – Un impatto da dietro con angolo 0 risulterà meno ingiurioso di un impatto con angolo (ad esempio ad un incrocio) poiché non vi sarà nessuna torsione applicata al collo.
- Doppio impatto di vetture
- La velocità dei veicoli – Un impatto su una vettura ferma sortirà meno effetti sulla vittima dell’incidente, per il principio d’inerzia
- La posizione della testa di colui che viene tamponato – infatti se la testa è ruotata al momento dell’impatto, le forze lineari si applicano su strutture ruotate avendo dunque un effetto di torsione sul collo (il più dannoso)
- Il sesso della vittima – Le donne sono più prone a sviluppare cronicità dei sintomi
- La posizione del poggiatesta – Per minimizzare gli effetti dell’impatto il poggiatesta deve essere posizionato in modo che la parte più posteriore della nuca tocchi la parte più anteriore del poggiatesta. Qualsiasi altra posizione può aggravare l’infortunio.
- La cintura di sicurezza – Sicuramente ci salva la vita, ma su un impatto posteriore possono avere un effetto negativo poiché tengono il corpo fermo mentre il collo rendendo dunque il meccanismo d’infortunio più complesso.
SINTOMI ASSOCIATI AL COLPO DI FRUSTA
- Dolore al collo – dovuto a infortunio alle faccette articolari, ai muscoli e ai legamenti anteriori del collo
- Dolore all’articolazione temporo-mandibolare
- Vertigini e sbandamenti
- Acufeni
- Nausee
- Cefalee
- Problemi di concentrazione
- Stanchezza generale e vuoti di memoria
- In certi casi anche sintomi psicologici come ansia, depressione o irritabilità
CLASSIFICAZIONE DEL COLPO DI FRUSTA
Esistono 5 gradi di classificazione del colpo di frusta:
- Nessun sintomo cervicale
- Dolore e restrizione cervicale con danni ai muscoli di minore entità
- Dolori al collo, restrizioni cervicali e danni ai muscoli di entità media
- Dolori al collo, restrizioni cervicali, danni ai muscoli di maggiore entità più diminuzione dei riflessi, perdita della sensibilità e debolezza
- Dolori al collo, danni ai muscoli di maggiore entità e frattura della colonna cervicale.
TRATTAMENTO CHIROPRATICO DEL COLPO DI FRUSTA:
Molto dipende dalla gravità dei sintomi. Poiché tutto inizia con lo spostamento del bacino e della colonna lombare il chiropratico kinesiologo inizierà a trattare queste strutture, al fine di rimettere il corpo in asse per permettergli di guarire. Già con questo tipo di trattamento il paziente trarrà un significativo beneficio dalla terapia. Il paziente gioca un ruolo attivo nella terapia. Egli infatti dovrà applicare inizialmente ghiaccio alle strutture offese. Inoltre si sconsiglia l’immobilizzazione e l’uso di collari (a meno che non ci siano fratture – peggio ancora se instabili). In seguito il chiropratico potrà controllare il collo per identificare e rimuovere blocchi residui e ribilanciare l’equilibrio muscolare delle strutture del collo. Il paziente potrà velocizzare il completo recupero facendo i giusti esercizi e facendo un retraining propriocettivo.
BIOMECCANICA E DINAMICHE DEL COLPO DI FRUSTA:
Quando il colpo di frusta è il risultato di un incidente tra veicoli, sono state riconosciute 4 fasi dinamiche della meccanica d’infortunio:
Fase 1: Va da 0-100 millisecondi. Il veicolo si sposta in avanti di circa 5-7 centimetri, ma il corpo della vittima rimane ancora fermo. Le anche, il bacino e la colonna lombare iniziano a spostarsi in avanti con il sedile 60 millisecondo dopo il contatto, dopodiché la parte superiore della colonna cervicale subisce una violenta accelerazione in direzione antero-superiore.
Fase 2: Va da 100-200 millisecondi. Il sedile raggiunge il suo massimo spostamento in avanti ed il tronco e la parte superiore del corpo della vittima iniziano a muoversi in avanti e in su. Testa e collo rimangono fermi fino ai 120 millisecondi quando le anche e il tronco subiscono una forza verso l’alto. A questo punto il collo viene compresso assialmente dalla forza con vettore superiore che spinge le anche e il tronco in su. Allo stesso tempo il collo perde momentaneamente la sua normale curvatura poiché la sua parte superiore inizia a subire l’iper-estensione. Per questo motivo la testa inizia a ruotare e piegarsi lateralmente. Intorno ai 160 ms il torso si sposta in alto e in avanti, mettendo tensione sulla base del collo e facendo iniziare a muovere la fronte in avanti, ma la nuca all’indietro verso il poggiatesta. La massima accelerazione sulla testa avviene intorno ai 120 ms.
Fase 3: Va da 200-300 millisecondi. Il torso e le spalle raggiungono il punto di massima elevazione e la testa raggiunge la sua massima rotazione (con estensione) ai 200 ms. A questo punto la testa inizia a rimbalzare in avanti ed il resto del corpo inizia a riabbassarsi verso la posizione naturale prima dell’impatto. Ai 200 ms la parte superiore del collo viene accelerata in iper-flessione.
Fase 4: Va da 300 ai 400 millisecondi. Il corpo si muove con il sedile. La tensione sul collo, creata dalla posizione delle spalle, fa decelerare la testa che ormai ha raggiunto il suo massimo spostamento in avanti (400 ms), cosi permettendole di poter recuperare dall’iper-flessione.
In questo mezzo secondo successivo all’impatto, il corpo subisce dunque une serie di forze diverse. L’accelerazione della testa rispetto al collo è il risultato di un’eccessiva torsione con stress antero-posteriore sulle strutture del collo, che risulterà in danni di tipo compressivo e di stiramento dei tessuti. Il rischio d’infortunio al collo durante questo tipo d’incidente dipende dai movimenti angolari e lineari, entrambi applicati alla testa rispetto al torso.
Le forze lineari agiscono orizzontalmente sulla colonna e occorrono quando due strutture scivolano l’una sull’altra. Queste forze avvengono sulle vertebre del collo nel momento in cui esso è in massima estensione. Le vertebre tra C5 e C7 sono le più suscettibili a questo tipo di forze.
Le forze compressive entrano in gioco quando la testa viene accelerata verso il basso e quando i tessuti sono compressi durante la fase di estensione della collisione. In questa fase le strutture posteriori del collo riceveranno forze compressive, mentre quelle anteriori riceveranno uno stiramento. Proprio la fase di estensione, che applica stiramento sulle strutture anteriori del collo, è riconosciuta come la fonte primaria di infortuni nei tamponamenti. Anche la torsione delle strutture del collo può essere causa di sintomatologie dolorose, specialmente a livello C4-C6, ovvero il fulcro della rotazione del collo.